Data: 31/12/2013 - Anno: 19 - Numero: 3 - Pagina: 36 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
CI HA LASCIATI ANCHE VINCENZO GALLELLI - IN MEMORIA DEL COMPAGNO |
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AUTORE: Pietro Cossari (Altri articoli dell'autore)
CI HA LASCIATI ANCHE VINCENZO GALLELLI (Badolato, 17.10.1933 - Soverato 17.12.2013) (Se n’è andato anche il veterinario Vincenzo Gallelli. Vincenzo era per noi un prezioso collaboratore fin dalla prim’ora, ed era ancor più un forte stimolo e un sicuro punto di riferimento. Ma era soprattutto un caro amico, intelligente, prodigo, affettuoso. La sua scomparsa ci impoverisce ulteriormente. Quale affettuoso nostro omaggio vogliamo offrire alla riflessione dei lettori le sentite espressioni con le quali Pietro Cossari, giornalista estimatore ed amico dell’estinto, ne ha tratteggiato alcune caratteristiche al cimitero di Badolato, alla presenza di centinaia di amici convenuti per l’ultimo saluto prima della tumulazione.) IN MEMORIA DEL COMPAGNO VINCENZO GALLELLI Amici e compagni, siamo qui a tributare l’estremo saluto al veterinario Gallelli, una persona molto amata e ovunque stimata. Lo facciamo commemorandolo come avrebbe voluto: con poche parole, senza retorica e stringendoci ai suoi familiari esprimendo loro affetto e solidarietà. Il dottore Gallelli era nato il 17 ottobre del 1933 a Badolato, paese che conservava sempre nel cuore, tant’è vero che attraverso la lettura del periodico “La Radice” e i collegamenti a “Gilbotulino” si teneva informato su quanto quotidianamente avveniva. A Soverato lo si incontrava spesso su Corso Umberto ed era sempre un immenso piacere fermarsi a salutarlo e a dialogare con lui che chiedeva notizie dei tanti suoi innumerevoli amici. Era un uomo spontaneo, diretto, cordiale e affettuoso e chi gli era amico sapeva di poter contare su di lui in maniera incondizionata. Ancora oggi, in molti lo ricordano giovane studente universitario a Napoli quando raggiante di felicità, s’incontrava con i compaesani giunti nel capoluogo partenopeo per perfezionarsi nei vari settori dell’artigianato. Altri ancora, lo menzionano rievocando le memorabili giornate dello “sciopero a rovescio” del 1950 organizzato dai comunisti e durante le quali, andando contro il volere del padre, incitava entusiasta i lavoratori a sradicare in un suo podere di Giambartolo alcune secolari piante d’ulivo per meglio realizzare la strada che doveva portare a Brognaturo. Il veterinario Gallelli era fatto così. Non esitava a schierarsi dalla parte del popolo pur provenendo egli da un’agiata famiglia e lottò con e per la comunità badolatese nei momenti epici e determinanti della sua storia militando attivamente nel Partito Comunista Italiano cui restò fedele per tutta la vita. Per il P.C.I. fu candidato alle elezioni amministrative del 1970 e risultò il primo degli eletti tra i consiglieri comunali. Trasferitosi a Soverato, continuò a partecipare attivamente alla vita politica meritandosi l’ammirazione e il rispetto di tutti. La stima dei compagni badolatesi nei suoi confronti era quasi smisurata al punto tale che ogniqualvolta nelle sezioni ci si predisponeva per presentare la lista alle Comunali, c’era sempre qualcuno a proporre il suo nominativo. Tanto affetto era però parimenti ricambiato dal compagno veterinario Gallelli, in ogni circostanza, anche in quella più dolorosa, come l’immatura scomparsa di Franco Nisticò quando ai suoi funerali, fece pervenire un grande cuscino di rose rosse a forma di falce, martello e stella. Un gesto istintivamente genuino e non da esibizionista perché il compagno Gallelli non amava mettersi in mostra. Una sola cosa ostentava con orgoglio, l’orologio con l’emblema del Partito che egli diceva scherzosamente: «è lo strumento che scandisce i momenti decisivi della storia!».
Agiva secondo quanto gli dettava la sua coscienza, in coerenza con le sue idee. La straordinaria coerenza che l’ha caratterizzato sino all’ultimo, finanche nella ferma volontà di chiedere semplici esequie accanto alla bandiera rossa che l’ha accompagnato per tutta la vita. Addio compagno Gallelli, riposa in pace. Pietro Cossari (Cimitero di Badolato, 18 dicembre 2013) |